Confesso che l'amore per Stevie Wonder è legato ad occasioni particolari della mia vita: non a una, ma ben due storie con donne veramente speciali.
Fatta la doverosa premessa, e spiegata la ragione per la quale non potrò che amare la musica del grande Stevie per sempre, scrivo anche due o tre motivazioni di carattere musicale...
“Molti anni fa erano in molti a dirmi – Tu hai tre mattoni che pesano contro di te, sei nero, sei cieco e sei anche povero. – Ma Dio mi disse: - Ti donerò l’ispirazione per ispirare il prossimo ed incoraggiarlo verso positività e speranza. Ho creduto a Dio e non a loro”. Questo ha detto il grande Stevie quando è stato insignito della laurea ad honorem riconosciutagli in Alabama.
Questo nero, di famiglia povera, cieco praticamente dalla nascita, ha regalato al mondo momenti di musica eccelsi, direi imperdibili. Una carriera iniziata quando era un bambino capace di suonare diversi strumenti, proseguita diventando un musicista virtuoso che con la sua musica e la sua voce (un dono di natura) ha fatto da colonna sonora a decenni di vita di un sacco di persone nel mondo.
Siccome sono polemico ed anti-anni 80 dirò subito che non è lo Stevie Wonder di "Just Called to say I love you" quello di cui sto parlando. Non mi riferisco all'artista famoso che col suo talento immenso costruisce melodie su richiesta (un po' come fanno spesso altri grandi come Phil Collins o Eric Clapton..), ma piuttosto il musicista cieco che intitola un disco dei primi anni 70, che forse è l'apice della sua carriera musicale, "Visioni interiori" (Innervisions, 1973) o il musicista maturo e ispirato che con un disco riesce a deliziare gli amanti del soul, del blues, del rock, del jazz, della samba, del funk.. , intitolandolo "Canzoni nella tonalità della vita" (Songs in the key of life, 1976), un titolo che sintetizza magicamente tutte le influenze, gli stati d'animo, la fede, l'amore, l'"africanità", l'impegno civile che ci sono dentro le splendide melodie che compongono quest'opera.
Ho citato questi due dischi perché insieme a "Talking Book" del 1972, rappresentano il momento più bello e più creativo di questo artista da alcuni nominato solo come uno dei tanti dell'affollata scuderia Motown (da cui, per carità, sono usciti altri grandissimi interpreti, da Marvin Gaye alle Supremes di Diana Ross a Smokey Robinson... ma Stevie sta due spanne sopra!).
In questo video si vede una musica che trascina, che unisce, che crea il feeling tra i musicisti, una musica bella da suonare come lo è da ascoltare. Date un'occhiata, è "Sir Duke", dall'album "Songs in the key of life".
martedì 26 agosto 2008
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8 commenti:
Qualcuno mi ha mandato il link del tuo blog sperando che possa essere utile nella mia "rieducazione musicale"...
Il cammino è ripido e non garantisco di inciampare di tanto in tanto su Jovanotti...ma ora il tuo blog è inserito tra i miei siti preferiti...e il tuo primo consiglio musicale è stato gradito dalle mie orecchie :o)
Grazie,
Manu (pitona)
p.s. posso invita' pure l'erbarista sul tuo blog ;o)?
Ciao sdraiata, sono contento che ti piaccia il buon Stevie (se non te piaceva non eravamo più amici :D ). Ovviamente su sto blog so tutti benvenuti, è un luogo pubblico e democratico (ovviamente non si può contraddire in alcun modo l'opinione dell'owner), quindi invita tutti!! Ciao e al prossimo post.
Mick
Se il buongiorno si vede dal mattino credo che anch'io che seguirò il tuo blog... è ora che io inizi a farmi una cultura musicale ;-)
Filippo
Benvenuto Philip!! :)
Grande Neil!
Il Blog mi piace, hai iniziato bene!Bravo!
Mi piacerebbe tu dedicassi un pò delle tue "facoltà" nel rimembrarci artisti/gruppi rock, che non hanno avuto un enorme successo commerciale o che sono stati "dimenticati".
Grazie!
Grande!
Physikus
Chi se risente.. è tornato er fisico. Beh non posso che accogliere la tua richiesta.
Stay Tuned!
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