lunedì 2 aprile 2012

Per fortuna che c'è ancora chi fa musica (pensieri a ruota libera dopo il concerto di Sergio Cammariere)


Questa domenica sera 1 aprile 2012 l'ho trascorsa assistendo, all'Auditorium di Roma, ad un concerto davvero bello, un momento di grande musica, la performance di Sergio Cammariere e della sua band.
Chi ama la musica, la buona musica Italiana, quella che quest'anno ha perso anche Lucio Dalla, quella che ci appare moribonda se sentiamo Emma Marrone che vince Sanremo strillando..., chi ama la grande musica italiana, per sentirla oggi la deve scovare nella giungla dei tanti personaggi assurdi e ricordarsi che, lontani dalla luce dei riflettori, esistono quelli come Cammariere.

A due ore dalla fine del concerto, a caldo, devo dire di aver sentito un autore maturo, del quale avevo già apprezzato alcuni dischi, che dal vivo ha espresso in modo forte tutta la sua preparazione e la varietà dei generi musicali che approccia: dal jazz (la presenza di Fabrizio Bosso alla tromba è stato uno dei punti di forza della serata), al blues ai ritmi latino americani, alla samba, fino ad incursioni nel tango. Una costruzione musicale, con spazio a larghi momenti di improvvisazione, nella quale non mi avrebbe sorpreso la presenza della chitarra di Santana, o del bandoneòn di Astor Piazzolla.

Cammariere è capace di raccontare storie, sentimenti, personaggi e vite, come nella migliore tradizione melodica italiana, con una vitalità e una preparazione musicale davvero di prim'ordine. Un momento speciale in un concerto davvero bello è stato quello dedicato all'interpretazione di alcuni brani del grande Bruno Martino, la cui moglie era presente in platea.
Speriamo che in Italia si dissolva la nebbia e che i "prodotti" musicali lascino di nuovo spazio agli artisti come Cammariere. Il video che ho scelto è la bella "Transamericana", tratta dal suo ultimo disco intitolato col suo nome di battesimo (di cui qui vedete la copertina), un brano in cui si sente la contaminazione sudamericana che percorre questo bellissimo lavoro. Bravo Sergio, continua così.



 
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