venerdì 26 giugno 2009

Stanotte si è spenta la più grande e controversa star del pop

Tornare a casa di notte, accendere la TV e sentire la notizia della morte a causa di un infarto di un uomo di 50 anni, di nome Michael Jackson, mi ha fatto un certo effetto.
Ex bambino prodigio, iniziò la carriera nel gruppo di famiglia, i Jackson Five, composto da lui e da altri quattro suoi fratelli.
Il grande successo arriva quando poco più che ventenne irrompe nel mercato mondiale con il suo "Thriller" (1982), disco dei record e dei grandi successi ("Thriller", "Billy Jean", "Beat it" solo per citarne alcuni).

Jackson è stato il promotore di iniziative benefiche come "USA for Africa" e il creatore di fondazioni a favore dell'infanzia, ma è anche balzato alle cronache per essere un personaggio eccentrico, accusato di pedofilia, oltre che misteriosamente trasformatosi da uomo di colore in uomo bianco.
E' stato un artista capace di creare grandi successi commerciali ma anche un uomo capace di inviare al mondo messaggi a favore delle popolazioni più povere, attraverso brani come "Heal the world".
Un personaggio fatto di luci ed ombre, un uomo che ha saputo attrarre l'attenzione su di se, e non sempre per motivi nobili, un artista che ci ha lasciato molta musica che rimarrà senza dubbio nella storia del pop.

Una delle mie canzoni preferite di questo artista è "Man in the mirror", un brano che parla di quell'uomo davanti allo specchio con il quale ci confrontiamo tutti, prima o poi, nella vita...


sabato 6 giugno 2009

Due! (Beatles e Rolling Stones)

L'uomo deve sempre ricorrere ai dualismi. Forse perché la nostra vita è fatta di dualismi (giorno e notte, bene e male, etc.), che da sempre ne creiamo: Guelfi e ghibellini, Roma e Lazio, Obama e McCain, USA e URSS. La letteratura ci ha raccontato i Montecchi e i Capuleti di Shakspeare e il "Visconte Dimezzato" di Calvino (che era tagliato in due parti, quella buona e quella cattiva); anche gli scritti di carattere sociologico o psicologico ci hanno fatto riflettere su un sacco di dualismi ("Avere o Essere" di Fromm, le teorie contrapposte "X" e "Y" descritte da McGregor ne "L'aspetto umano dell'impresa", etc.).
Insomma esistono situazioni in cui si sta da una parte o dall'altra, dove una terza scelta è difficile che ci sia!

Nell'ambito della musica pop/rock, il re di tutti i dualismi è quello Beatles / Rolling Stones, un dualismo storico, quello su cui c'è un confronto che va avanti da generazioni.
I Beatles con la faccia pulita, la camicia e la cravatta, gli Stones mezzi hippie, alcolizzati e forse qualcos'altro... i Beatles più compatibili con i gusti delle mamme, gli Stones, incarnazione del demonio!
Va avanti ormai da più di quarant'anni il dibattito tra chi preferisce le melodie incantate della premiata ditta Lennon-McCartney e chi sostiene, senza tentennamenti, che è meglio il rock-blues sporco e trascinante degli Stones.
Beatles e Rolling Stones, due mondi contrapposti che rappresentavano due modi di essere della gioventù degli anni '60 e, anche se gli anni si son portati via i movimenti giovanili e la pigmentazione dei capelli di tanti (ormai ex) giovani, il faccia a faccia tra questi due mondi (sul piano musicale) ancora è in voga.

Per quanto ci appaiano contrapposti, gli scarafaggi e le pietre rotolanti, hanno un sacco di aspetti che li avvicinano. Entrambi, ad esempio, hanno iniziato suonando cover di brani rock'n roll (Chuck Berry, Buddy Holly, etc.); tutt'e due le band erano caratterizzate dalla "doppia leadership" (Lennon-McCartney, Jagger - Richards); una canzone li unisce: tra le prime interpretazioni degli Stones c'era "I wanna be your man" di Lennon-McCartney e poi, anche se in modo diverso, sia gli uni che gli altri hanno rappresentato la ribellione e la trasgressione. Ma la cosa che più accomuna questi due gruppi, ovviamente, è che hanno condizionato in maniera decisiva la musica che è stata creata dopo la loro apparizione (tanti chitarristi si sono ispirati ai riff di Keith Richards, tanti gruppi sono nati per emulare i Beatles, tanta musica è stata scritta con un'orecchio rivolto alle atmosfere musicali create da queste due band britanniche).

Da che parte sta l'autore del blog? L'adolescenza ribelle l'ho vissuta schierato dalla parte degli Stones... ma poi son passato dalla parte dei Beatles.
Trovo che la musica dei Beatles abbia la capacità di muovere qualcosa dentro l'anima, ti fa riflettere, ti fa sorridere, ti fa sentire la malinconia oppure la voglia di vivere. Credo veramente che la musica dei quattro di Liverpool sia qualcosa di grandioso, che rimarrà nella storia dell'umanità.

Per restare in tema, ecco un sondaggio: da che parte state?!

 
This site uses Thumbshots previews