Avendo concluso che forse non il problema non era nelle capacità del figlio, questa mamma si stava ponendo due domande di una semplicità e di una saggezza disarmanti:
1) è solo la quantità di nozioni/pagine/esercizi che aiuta i ragazzi ad apprendere?
2) si impara ancora in classe con le spiegazioni, e si consolida l'apprendimento casa facendo i compiti, o qualcosa è cambiato nella scuola...?
Penso che insegnare, soprattutto ai giovani, sia una grandissima responsabilità ed un lavoro molto impegnativo, sennò degli insegnanti non ci sarebbe bisogno. Se i libri fossero solo contenuti da immagazzinare, da soli sarebbero più che sufficienti...
No no... non sto fuori tema, sto sempre nel mio blog musicale. L'incontro descritto poc'anzi mi ha fatto tornare alla mente un film tutt'altro che serio, anzi comico, che facendo ridere mostra alcuni "ingredienti" che non dovrebbero mancare ad un buon insegnante.
Il film è "School of rock" (del 2003; ringrazierò sempre Daniele, un mio amico, per avermelo fatto scoprire), con il bravissimo Jack Black che interpreta un chitarrista, cacciato da una band, che per rimediare i soldi dell'affitto finge di essere il supplente in una scuola elementare... e inizia ad insegnare la sua materia, il Rock!
Il film è una simpatica sequenza di citazioni, luoghi comuni, vizi e stranezze del rock (soprattutto di quello anni '70) che oltre a far sorridere e a far ascoltare un sacco di musica bellissima, fa riflettere su molte cose.
Il personaggio, nella sua comicità, rappresenta tutta la passione (per ciò che si insegna) che caratterizza gli insegnanti bravi e fa vedere che la didattica non è solo "spiegare" i libri ma anche
- esemplificare
- far sperimentare
- far vedere ed ascoltare
- rappresentare le connessioni tra vari fenomeni
insomma guardatevi questi spezzoni di un film veramente imperdibile, dal punto di vista musicale ma non solo!
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