giovedì 29 settembre 2011

Nirvana (i 20 anni di "Nevermind")

Gli appassionati di rock riconosceranno nell'immagine qui a lato il remake della cover di un disco di 20 anni or sono... che aveva in copertina un neonato sott'acqua con davanti un dollaro attaccato a un amo. Quel bambino era Spencer Elden (nella foto è lui, ripreso nella stessa situazione, all'età di 17 anni) e quel disco era "Nevermind" dei Nirvana.

Nevermind è stato uno dei dischi "contemporanei" che ho ascoltato nel periodo in cui mi sono ammalato definitivamente di rock... uno dei pochi dischi realizzati da artisti post-anni 70 che mi hanno colpito e che ancora apprezzo.
Qualcosa di nuovo sembrava stesse nascendo in quello scorcio iniziale degli anni 90: di quel periodo ricordo canzoni come "What's up" delle 4 Non Blondes e "Alive" dei Pearl Jam, brani che forse non passeranno alla storia ma che hanno portato una ventata di freschezza (forse l'ultima) nel panorama della musica rock.

Quello era il periodo in cui usciva "Nevermind", con il singolo "Smells like teen spirit" che infuriava dovunque. Kurt Cobain, il fondatore e leader indiscusso di questo trio, era un ragazzo pieno di problemi, che veniva da un'infanzia disastrata e che di ragioni per urlare, cantando, ne aveva veramente tante. Un ragazzo che da lì a qualche anno avrebbe smesso di urlare il suo rock rabbioso e si sarebbe spento nel peggiore dei modi, suicidandosi.
A 20 anni dall'uscita di questo disco, del quale consiglio l'ascolto, ecco uno dei brani che in assoluto preferisco, di "Nevermind" e di tutta la produzione dei Nirvana: "Lithium". Ecco quindi Kurt che canta e suona la chitarra, diretto, ruvido e senza fronzoli.

 
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