lunedì 20 settembre 2010

Jimi Hendrix e la sua eredità

Ultimamente mi sono soffermato a pensare su quanto Jimi Hendrix sia presente in un sacco di personaggi del mondo della musica. Non ho le allucinazioni, mi riferisco al modo di vestire, alla pettinatura, all'atteggiamento di moltissimi artisti sia del passato che attuali. Senza sconfinare nel jazz (Miles Davis dopo aver conosciuto Jimi ha buttato via i vestiti eleganti e le cravatte per abiti meno classici e molto più colorati, per non parlare delle acconciature....), basta dare un'occhiata al "look" di un po' di protagonisti della musica pop venuti dopo di lui, per cogliere quanto sia visibile nella loro immagine l'ispirazione Hendrixiana. Far parte di un "movimento" (questo non solo nella nella musica), significa anche identificarsi in un canone, in un modello, in qualcuno/qualcosa. Nel Rock dei "seventies" erano tutti capelloni, nei drammatici (musicalmente parlando) anni '80 andavano tutti in giro con pettinature e spalline improponibili e successivamente abbiamo visto un sacco di altri fenomeni, come il look "hip hop", il metallaro, etc. Il rock e il pop sono anche immagine e identificazione con alcuni modelli. Jimi è, proprio in virtù di questo discorso, rappresentativo anche in quanto modello di immagine.

(da sinistra nella foto: Philip Lynott dei Thin Lizzy, Prince, Lenny Kravitz, Ben Harper, Max Gazzè)

Parlare di Jimi musicalmente non è facile come parlare del suo look, e si rischia di unirsi al coro nel dire che lui è una pietra miliare, come i Beatles, come Elvis, come pochi altri, e che dopo di lui la musica non è stata più la stessa. Tantissimi artisti (Freddie Mercury solo per citarne uno) sono cresciuti musicalmente ascoltando Hendrix, i chitarristi, anche suoi contemporanei (come Pete Townsend, Eric Clapton, Jeff Beck, etc.), non sarebbero stati gli stessi senza la sua musica e dopo la sua morte, decine di personaggi hanno cercato di conquistarsi l'appellativo di suo erede. Frank Marino, ad esempio, un chitarrista veramente forte, dopo un brutto incidente ha cominciato a dire che era la sua reincarnazione (un musicista dotato, ispirato, bravo dal vivo, però la botta in testa l'aveva presa...).

Il modo di suonare la chitarra di Jimi è ancora oggi come le statue dell'Isola di Pasqua, tutti sanno dov'è, tutti lo possono studiare, ma c'è qualcosa di grandioso e di inafferrabile che ancora oggi non si può comprendere e forse non si comprenderà mai. La sua musica suona attuale, fresca e spontanea (quello che la musica di oggi non è più). I suoi live sono disarmanti, perché si sente il ritmo, il feeling, l'istinto che gli fa graffiare le note con l'aggressività di un predatore. E allora se ispirarsi al suo look è facile, lo è molto meno raccoglierne l'eredità musicale. Questa è "Voodoo Chile (Slight Return)" tratta da una trasmissione UK del 1969.

 
 
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